di Paolo Bognanni

Mazzarino. Prima che se ne andasse ha chiesto alla figlia Mariarosa di chiamare al telefonino parenti, amici di una vita, compagni di partito ma anche suoi coetanei per salutarli e annunciare loro che era arrivato il momento. La sua dipartita da questo mondo. In piena coscienza e con tutti i sensi a posto è morto, ieri sera in ospedale (adesso la salma si trova nella sua abitazione civico 1 di via Gramsci, ndr) il geom. Giuseppe Marino. Conosciuto in città come “ U ‘ngigniri Marino”. Persona garbata, umile e generosa con tutti. Molto noto e stimato in città. Un professionista serio e preparato che ha progettato e diretto i lavori per la costruzione di centinaia e centinaia di case in città nel rispetto di un Piano Regolatore Generale che rappresentava per lui il suo “vangelo”. Un carattere mite, docile, affettuoso, contraddistinto in particolare da quel suo sorriso appena accennato, misto ad una ironia “spezzettata” ma simpatica e sempre contenuta, che ti faceva piacere ascoltare. Parlare con lui era un vero piacere. Se ne va, insomma, una bella persona della città di Mazzarino. Un altro pezzo di storia importante di Mazzarino. Un fedele del Partito Comunista Italiano di una volta. Innamorato, a più non posso, non solo di partenti e amici ma anche e , soprattutto, di tutta la sua famiglia. La moglie Rina che lo ha sempre accudito con amore e che lui non ha mai smesso di amare, fino agli ultimi istanti della sua vita. Soleva dire: “Mogli così non se ne trovano facilmente”. E ancora le sue adorate, la figlia Maria Rosa e la nuora Claudia. Infine, poi, i gioielli, i suoi amati nipoti Ettore, Flavio, Simone e Clara. Un desiderio forte, comunque, papà Giuseppe lo aveva ed era quello di andare a trovare i suoi figli Dario e Fabrizio passati ad altra vita, entrambi, in giovane età. Quel desiderio ora è stato esaudito.

I funerali del geom. Giuseppe Marino si svolgeranno domani pomeriggio alla ore 16.00 nella chiesa di Santa Maria di Gesù.

A tutta la famiglia le  più sentite condoglianze della nostra redazione Radio Onda Due

Paolo Bognanni