di Paolo Bognanni

(fonte: LA SICILIA DI OGGI)

Mazzarino. Salvatore Ficarra, (28 anni) di Mazzarino sarà ordinato sacerdote giovedì 8 dicembre prossimo nel giorno della festa dell’Immacolata Concezione. Unitamente ad altro compagno di studi che si chiama Luca Gentili. L’ordinazione presbiteriale di don Ficarra avverrà nella basilica cattedrale di Spoleto e sarà presieduta da mons. Renato Boccardo. E così Salvatore che fin da bambino ha nutrito questo grande desiderio di diventare sacerdote, finalmente è arrivato il momento di coronare il suo sogno. Da piccolo frequentava la parrocchia della Madonna del Mazzaro, retta per diversi anni dal compianto don Carmelo Bilardo e fin d’allora, a detta di tanti, manifestava una spiritualità che non poteva passare inosservata.. Serviva messa e partecipava attivamente allo svolgimento delle funzioni religiose, in particolare, a quelle attinenti la festa della Patrona di Mazzarino, la Madonna del Mazzaro. Poi all’età di 14 anni circa si trasferiva con la famiglia a Spoleto e dopo aver frequentato l’istituto alberghiero della città, decideva di iniziare il percorso formativo in Seminario. Fine settembre dello scorso anno veniva nominato diacono in attinenza agli studi di specializzazione in Liturgia fatti nella città di Roma. “Lo conosco fin da bambino – ci dice don Salvatore Chiolo – da quando aveva due o tre anni e poi crescendo e frequentando la chiesa mostrava, sempre più, una spiritualità evidente mista a un carattere mite e pacato. Un ragazzo scelto da Dio, insomma, per seguirlo fin da bambino. Don Salvatore – conclude don Chiolo – sarà un bel dono sia per la città di Mazzarino che per tutta la chiesa di Spoleto-Norcia”. E il vicario Foraneo di Mazzarino don Giuseppe D’Aleo aggiunge:” Esprimo il pensiero e la gioia di tutta la comunità religiosa di Mazzarino per l’imminente ordinazione presbiteriale di don Salvatore Ficarra. La sua missione, frutto certamente di un fecondo servizio, sarà sempre vicina alla gente, con il sorriso e l’umiltà che lo contraddistinguono. Auguri”.

Paolo Bognanni