Mazzarino. Arrivano le ristrettezze al Comune di Mazzarino.Stasera maggioranza e opposizione hanno detto si al dissesto finanziario
15 Maggio 2023Mazzarino. “Non si salva nessuno” per Damiano Arena dal procurato dissesto al Comune di Mazzarino. Ecco la sua disamina….
16 Maggio 2023di Paolo Bognanni
Mazzarino. Sul tema del dissesto finanziario del Comune di Mazzarino il giovane cittadino CATENO GENTILE così commenta:
“Cara Mazzarino…Sull’annosa, quanto ormai prolissa, questione dei bilanci comunali finalmente è la Corte dei Conti che pone la parola “fine”, dopo svariati solleciti rimasti inascolati nel corso di questi ultimi anni. Da quanto si apprende dagli ultimi consigli comunali trasmessi, nelle oltre settanta pagine del dispositivo prodotto dai magistrati della Corte, ci si accorge che, nel recente passato, gli strumenti finanziari sono stati elargiti copiosamente per far sì che la nostra amministrazione comunale trovasse una soluzione idonea e più indolore possibile sia a livello politico che economico-finanziario. In particolare è dal 2021 che ufficialmente la Corte, attraverso i dispositivi inviati, “consiglia” la strada del dissesto guidato per equilibrare i bilanci e consentire una politica più fruttuosa nel nostro amato paese. Tuttavia, si è deciso di non seguire questo consiglio – almeno fino ad oggi che si è trasformato in obbligo – preferendo proseguire autonomamente e col passo del bradipo con misure correttive – altra strada percorribile, in effetti – volte all’approvazione dei bilanci passati, in molti casi anche contro l’approvazione del Collegio dei revisori dei Conti – fatto certamente insolito – e senza peraltro ottemperare a quelle richieste che la stessa Corte dei Conti avanzava in precedenti delibere. Tanto è vero che nell’ultimo documento si parla – a quanto pare – di misure “inefficaci”, “quasi nulle” messe in atto dalla nostra amministrazione comunale e per questo motivo si obbliga di fatto l’approvazione del dissesto finanziario.
La prima domanda che ad un comune cittadino sorge spontanea è: perché? Perché non si è dato ascolto alla Corte come hanno fatto alcuni comuni viciniori, come ad es. Riesi, che oggi vivono una situazione molto più serena della nostra?
Ma la domanda più cocente è: quanto è costato e quanto costerà ancora questa scelta che con un eufemismo potremmo definire infausta?
Beh, come anticipato dalla conferenza stampa dei consiglieri di minoranza D’Aleo, Vicari e Lo Forte, quest’ultimo parla di mancati introiti pari a milioni di euro solo negli ultimi due anni per le casse comunali, cifre poi confermate nel corso del consiglio comunale. Tuttavia, se consideriamo le spese sostenute per gli stipendi dei ragionieri esterni che si sono succeduti, le aliquote poste al massimo per le tasse comunali già da anni, il blocco delle assunzioni, i frequenti ritardi degli stipendi dei dipendenti comunali e la paralisi generale di tutti i settori, costretti al lumicino delle forze per la mancanza di fondi e altre voci di spesa che a un cittadino sono ignote, si deve dedurre che la perdita è molto più ingente e non soltanto a livello economico, ma anche in termini di crescita e di servizi. Chi ne paga – e pagherà – le conseguenze siamo, come sempre, i cittadini tutti.
Ancora una volta, però, resta il fatto che ci si aspetta un riscontro dalla presente amministrazione, un dialogo a “cuore aperto” con la popolazione almeno ora, almeno per fugare ogni dubbio ai concittadini sul proprio operato. E invece si ascolta un assordante silenzio, mentre su questioni secondarie non si disdegna l’uso dei social o del mezzo stampa.
In data 15 maggio 2023 si è proceduto all’approvazione – obtorto collo – del dissesto finanziario del comune con una votazione di 15 voti su 15. Dopo una maratona consiliare durata parecchie ore, durante la quale sono volati stracci, carteggiate vecchie ruggini, e a seguito di una lectio magistralis del dott. Italiano, presidente del Collegio dei revisori dei conti, maggioranza e opposizione non hanno potuto fare diversamente che dichiarare l’ineluttabile dissesto, previsto e preannunciato.
Ora non resta che attendere e augurarci il meglio, perché al peggio – ahinoi! – ci siamo arrivati.
Amara nui!
Cateno Gentile