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Mazzarino. Saluto del Direttore generale Lino Siciliano al Personale dipendente e agli Esponenti aziendali.
- Direttore Siciliano, cosa si prova a dover lasciare la guida della Banca di Credito Cooperativo “dei Castelli e degli Iblei” dopo 44 anni di servizio vissuti, giorno dopo giorno, con dedizione e passione? E’ arrivato il momento di lasciare la Banca e fino a ieri non ci credevo e rivolgevo volutamente il pensiero ad altro, alla quotidianità, al lavoro nella Banca, ai progetti della Fondazione, alla mia famiglia. Oggi mi rendo conto che il percorso è alla fine e mi assale forte il pensiero di dovere lasciare un’Azienda che ho visto crescere giorno dopo giorno per ben 44 anni. Confesso che si accavallano tante emozioni e faccio fatica a distinguere quelle che rappresentano la tristezza dell’addio, da quelle che mi danno gioia per quanto sono riuscito a realizzare con tutti voi e con quanti non ci sono più. Si intersecano velocemente e irrazionalmente tristezza e felicità. La prevalenza quantitativa delle negative riflessioni viene sopraffatta dalla soddisfazione di lasciare una Banca solida, ben patrimonializzata, capace di produrre reddito, in continua espansione e con un Management pronto a superare le sfide cui sarà chiamata l’Istituzione nel prossimo futuro.
- Cosa è cambiato dal 1978 ad oggi? I ricordi vanno lontano, fino a quel 18 dicembre 1978. I primi anni furono veramente difficili per la mia non adeguata formazione di base che una Istituzione bancaria richiede e per le difficoltà oggettive dell’allora “Bancaredda”. La diffidenza della gente verso quella sparuta Istituzione era diffusa. Scardinarla non è stato facile, così come è stato faticoso conciliare il lavoro con lo studio (tanto). Negli anni, l’ingresso costante di nuovi giovani dipendenti, adeguatamente qualificati, la collaborazione con gli Esponenti aziendali che si sono succeduti e l’immissione di tanti nuovi Soci (portatori di interesse) sono risultati elementi imprescindibili per la crescita ordinata della Banca. Così come tante sono state le battaglie per difendere la stessa da interessi non sempre trasparenti, in un contesto ambientale non facile. Sfide che puntualmente hanno dato il risultato auspicato, grazie a quella collaborazione e coinvolgimento che, a vario titolo, hanno rappresentato la forza di questa Istituzione. L’auspicio è che tutti possano continuare a rispettarla con la passione e difenderla con la grinta che ho sempre messo a disposizione di questa bella realtà. Oggi mi accingo a lasciare la Banca a cui ho dato tutto quello che mi era possibile dare, sacrificando spesso anche gli affetti più cari (la mia famiglia). Una Banca tra le più solide del sistema bancario nazionale e di questo ne sono fiero, ma sono ancora più orgoglioso per avere realizzato, insieme ad Amministratori e Sindaci lungimiranti, una squadra di giovani di elevato spessore tecnico. A tutti rivolgo il più sentito ringraziamento per avermi consentito di essere il Direttore generale di questa bella Banca.
- In questi ultimi giorni di lavoro, tanti Soci e Clienti le chiederanno Direttore perché va via? Cosa risponde? Anche per me questo appuntamento doveva arrivare, fa parte della vita. E poi, credo fortemente nel ricambio generazionale; spazio ai giovani di qualità.
- Direttore è innamorato di questa Banca? Non so se sia la parola giusta. Questa non è la mia Banca, ma io sono nato e cresciuto con Essa e c’è stato fra di noi un rapporto intenso, costante, a volte simile a un sentimento. Si questo posso dirlo. Non so se si possa definire amore, ma qualcosa di forte c’è stato, c’è e ci sarà.”
Allora le facciamo tanti auguri Direttore e ricordiamo che nel maggio 2023 sarà organizzato, in occasione dell’Assemblea annuale dei soci, l’incontro e il saluto con le autorità, i soci e la clientela tutta. In quella occasione sarà proposta dal C.d.A. il conferimento della Presidenza Onoraria.